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Come funziona il sistema elettorale in Spagna

Lo sapevi che il sistema elettorale in Spagna é molto diverso da quello francese, tedesco o inglese? Oggi vi raccontiamo come funziona il voto in Spagna e le sue caratteristiche.

Sistema elettorale in Spagna: come funziona?

In Spagna esiste un sistema generale per tutto il Paese, regolato dalla Ley Orgánica del Régimen Electoral General (LOREG) che fu approvata nel 1985 e modificata nel 2011.

Attualmente, la Camera é formata da 350 deputati che rappresentano le 52 circoscrizioni e province (vale a dire le zone in cui si vota). Per esempio, Ceuta e Melilla posseggono un deputato ciascuna, mentre gli altri due o piú secondo il censimento.

Ma, secondo l’attuale legge elettorale spagnola, il voto delle persone non ha lo stesso valore in tutte le circoscrizioni. Per questo il numero di voti non implica sempre lo stesso numero di posti, perché entrano in gioco diversi fattori.

Il diverso valore del voto é determinato dalla Ley D’Hondt. Si tratta di un sistema di calcolo che fu creato da Victor D’Hondt alla fine del XIX secolo e che viene utilizzato anche in altri paesi come la Svizzera, la Polonia, la Finlandia o il Giappone.

Alcuni pensano che questa Legge favorisce i grandi partiti e danneggia quelli piú piccoli. Questo provoca una controversia, perché anche se la Costituzione sostiene una “rappresentanza proporzionale”, in realtá non é cosí.

Una Spagna con la sinistra e la destra piú frammentate che mai.

Attualmente la Spagna si trova in una situazione di frammentazione del voto. In ogni occasione si presentano sempre piú partiti di destra, di sinistra e del centro, che dividono i voti rendendo molto difficile arrivare ad un accordo.

Bisogna ricordare che in Spagna non si vota direttamente il presidente ma le Corti, ossia si vota il partito e non il candidato principale. Una volta formate le Corti, (la Camera e il Senato), sono i deputati che scelgono il gruppo al Governo.

Inoltre, non c’é nessuna possibilitá di un secondo turno. Si passa direttamente alle elezioni successive che convoca direttamente il Re quando non si arriva ad un accordo.

È questo il sistema elettorale spagnolo che molti vorrebbero cambiare e che altri vorrebbero mantenere e che, come anticipato, favorisce i grandi partiti.

Tuttavia, sembra che presto i partiti principali arriveranno ad un accordo e non si dovrá ritornare alle urne prima di 4 anni, almeno per quanto riguarda le elezioni nazionali.